Il riduttore di fiamma

Per poter cambiare la potenza della fiamma di un fornellino ad alcool, è possibile costruire un ulteriore accessorio, il riduttore di fiamma.

Questo accessorio è opzionale, ma se le vostre esigenze vanno oltre il semplice far bollire dell’acqua può diventare molto utile, dato che altrimenti il fornello va sempre al massimo.

Se dovete ad esempio bollire per 15 minuti un risotto è necessario poter abbassare la fiamma per risparmiare combustibile ed evitare che si attacchi al fondo, idem se dovete cuocere una bistecca senza bruciarla: col riduttore di fiamma, basta premere la maniglia, alzare l’anello finchè la fiamma non è del livello desiderato e rilasciare: l’anello in posizione sollevata toglie ossigeno alla fiamma e la allontana dalla base del fornello, limitando il calore che arriva al “serbatoio” e quindi riducendo l’evaporazione dell’alcool (e di conseguenza la fiamma).

L’anello può essere alzato ed abbassato in ogni momento senza rischio di scottarsi, e permette di regolare il livello di fiamma ad un qualunque livello (a differenza di altri tipi di riduttori di fiamma, che permettono solo di abbassare la fiamma al minimo, senza livelli intermedi)

Materiale richiesto

Attrezzatura

  • Pinza
  • Forbice
  • Pennarello indelebile

Procedimento

Appoggiate sul lato intero la lattina al tavolo, ed usando la solita tecnica “del libro” utilizzata per costruire il fornello tracciate col pennarello due anelli rispettivamente a 2 cm e 4,5 cm dalla base

Tagliate con la forbice lungo le due linee ed aprite l’anello (nella foto ho messo anche una riga verticale per indicare il taglio d’ “apertura”)

Ora dobbiamo preparare il manico: prendete la graffetta, raddrizzatela con la pinza e piegatela a metà facendogli fare una curva dolce

Piegate in su 2,5 cm delle due estremita, e fate incrociare le gambe

Ora, arrotolate i due lati dell’anello aperto attorno alle due estremità verticali del manico (deve fare un solo giro, aiutatevi con la pinza)

Il manico deve infilarsi e sfilarsi dalle due “guide” abbastanza facilmente, ma non troppo: consiglio di premere leggermente con la pinza la parte superiore delle due “guide” in modo da aumentare l’atrito ed evitare così che si sfili durante l’uso.

Ora il riduttore di fiamma è pronto: premendo il manico, le due estremità si allargano e quindi anche l’anello, lasciando il manico l’anello si stringe.

Regolate la larghezza delle due estremità in modo che “a riposo” l’anello stia saldamente attorno al fornellino, ma con una leggera pressione del manico riusciate a regolare l’altezza dell’anello sul fornellino: anello basso equivale a fiamma al massimo, anello alto equivale a fiamma al minimo

Il principio di funzionamento è semplice: con l’anello alto, arriva meno ossigeno alla fiamma, e la fiamma è più distante dal fornello e quindi meno calore della fiamma arriverà al fornello per produrre nuovo vapore di alcool.

Attenzione che il livello della fiamma si stabilizza solo dopo alcuni secondi dalla “regolazione”, e che funziona solo finchè la pentola è al suo posto sopra la fiamma (se togliete la pentola, la fiamma torna più o meno al livello massimo)

Per il trasporto, consiglio di sfilare una delle due estremità del manico dall’anello, ripiegare il manico all’indentro e lasciare il riduttore di fiamma attorno al fornello (così occupa uno spazio praticamente nullo)

24 pensieri riguardo “Il riduttore di fiamma

  1. Mi sto preparando per il mio primo cammino completamente in autonomia, ma non so se poi mi piacerà davvero quindi volevo impegnarmi economicamente il minimo sindacale. Hai fatto il miracolo. Grazie grazie grazie

    1. Ciao Paiolo…
      Mi chiedevo se questo riduttore funziona anche con i fornelletti fatti con scatolino e lana di roccia o se è specifico per i fornelletti tipo quello nelle foto…

      1. Dovrebbe funzionare anche con i “barattolini”, costruendolo in modo ceh abbia il diametro corretto, ma non ho mai provato. Coi fornelli-barattolino di solito è più semplice coprire parzialmente la fiamma con un qualche lamierino

  2. Grazie! Istruzioni chiarissime.
    Si vede che hai studiato bene tutto il metodo di costruzione, davvero un lavoro fantastico!
    Il mio fornellino va come un drago (forse ho fatto buchi troppo larghi) ma col riduttore di fiamma è tutto ok.

    Hai altri siti o esperimenti da condividere? Sono curiosissimo!
    Ciao ciao

  3. Semplice, pratico, economico efficiente.
    Complimenti, appena ho un attimo di tempo vorrei modificare la mia stufa
    giapponese a kerosene a camera singola di combustione per farla funzionare ad alcool etilico denaturato. Che ne pensi si potrebbe fare?

  4. Io ne ho fatti due, tanto pesano zero grammi e occupano pochissimo spazio, quando la prima fiamma si affievolisce carico del giusto quantitativo il secondo efaccio un “pit-stop”

    1. La tua soluzione è ottima se devi avere una fiamma potente per molto tempo (ad esempio se devi portare ad ebollizione molta acqua); se invece devi far bollire per venti minuti un risotto, avendo sempre una fiamma a potenza massima (oltre a sprecare combustibile) rischi di far attaccare il riso al fondo della pentola, per questo un sistema per ridurre la fiamma fa cmq comodo…
      In alternativa al riduttore puoi usare sempre due fornellini ma col secondo meno potente del primo… potresti utilizzare ad esempio il fornellino del “micro set” (vedi penultimo link in testata)

  5. ciao, sono uno scout (più precisamente un rover), alla prossima route lo provo di sicuro, ottima idea, anche perchè portarsi dietro sempre quei bomboloni di propano è una faticaccia inutile….

    Grazie mille ciaociao!!

  6. ciao, volevo farti i complimenti e chiederti un consiglio.
    volevo acquistarne uno m apoi ho visti il tuo blog e mi è piaciuta l’dea ma ho una domanda.
    visto che l adurata del fornello è limitata, è possibile realizzare un fornello piu grande in modo che possa contenere piu alcool e quindi durare di piu?
    abbiamo una bimba di 18 mesi e vorrei cuocere la sua pappa oltre che la nostra con il fornello ad alcool oppure cuocere tutto in una volta per evitare di spegnere ed accendere di continuo.
    ci sono delle misure da rispettare e credo di aver capito che comunque è importante non eccedere in altezza max 3 cm, fammi sapere se sbaglio, grazie

    1. Sconsiglio di cambiare le dimensioni del fornello se è il primo che costruite; anch’io quando ho costruito i primi ero ossessionato dalla capacità massima (mi sembrava che tutti tenessero così poco alcool…) per poi rendermi conto, all’uso pratico, che effettivamente per cucinare spesso ne basta davvero poco.
      Tenete conto che con il fornello di quelle dimensioni, pieno, si riesce di solito a far bollire un litro d’acqua, e che molto spesso per un pasto per due persone ne basta mezzo
      Inoltre, accenderlo due volte invece di una vuol dire perdere un minuto o poco più…una volta spento si raffredda davvero velocemente, e quando raggiunge una temperatura da poterlo tenere in mano senza scottarsi si può partire con la seconda “cotta”

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